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Inchiesta “Waste water”, urgente potenziare i controlli

L’inchiesta Waste water, che ha fatto luce su una pesante vicenda di inquinamento nel golfo lametino di Sant’Eufemia, conferma che la Calabria è il punto di approdo, la discarica finale, del traffico illecito di rifiuti provenienti da fuori regione. Questo perché mancano controlli efficaci ed è molto facile aggirare le autorizzazioni di legge. Tutto ciò è intollerabile.

di Giuseppe d’Ippolito

La provenienza degli indagati, destinatari dell’interdizione dall’esercizio di attività imprenditoriale nel settore dei rifiuti, nonché  il sequestro preventivo dello stabilimento della società Ilsap di Lamezia Terme e di terreni contaminati, addirittura per un valore di 150milioni di euro, attestano l’importanza del lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine e nel contempo la gravità della situazione per quanto concerne l’insalubrità dell’ambiente, diventato una pattumiera di rifiuti illecitamente smaltiti, tra l’altro con elevata concentrazione di metalli pesanti e l’omessa bonifica del sito interessato.

Sulla gestione dello smaltimento dei rifiuti in Calabria, bisognerà potenziare il sistema di vigilanza e controllo, il che è una priorità assoluta. Oltretutto, come ho già chiesto con specifici atti parlamentari, è indispensabile modificare le norme sulle autorizzazioni per l’esercizio di ogni attività d’impresa in materia di rifiuti. Si tratta di interventi inderogabili, anche per la tutela della salute pubblica

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