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Stop al mercure e cacciate Pappaterra

La Faggeta del Pollinello sia patrimonio Unesco, senza biomasse e doppiezze

Il Parco nazionale del Pollino è un’area meravigliosa, che va custodita e valorizzata con interventi corretti, completi e coerenti. Non può che farmi piacere l’arrivo della delegazione che dovrà valutare la candidatura, nell’ambito dell’Unesco, della “Faggeta del Pollinello” quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Con molta chiarezza, però, devo sottolineare che questi percorsi si costruiscono in convergenza istituzionale e che, in particolare, non si possono isolare da serie politiche di tutela ambientale.

Nello specifico, augurandomi che la suddetta delegazione abbia un orientamento positivo, ho il dovere di esprimere il mio rincrescimento per come il Parco nazionale del Pollino è stato finora governato; per la posizione di incompatibilità effettiva del suo presidente, Domenico Pappaterra, che nel contempo dirige l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria; per la centrale a biomasse ubicata all’interno dell’area protetta, con tutto l’inquinamento, gli squilibri e i problemi che ne derivano, anche per la per la salute dei residenti.

Continuerò a impegnarmi, accanto alle associazioni degli ambientalisti, perché il Parco nazionale del Pollino diventi patrimonio dei calabresi, degli italiani e dell’umanità, senza più paradossi, contraddizioni e doppiezze.

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