Lamezia: Il riscatto e l’orgoglio

Raccolgo l’accorato appello per Lamezia Terme lanciato di recente da Francesco Grandinetti, già editore della syndication Cinquestelle. Lo faccio da lametino e da parlamentare della maggioranza di governo.

La nostra città, sostiene Grandinetti, non può più mendicare, ma deve avere diritti certi, servizi veri e la giusta attenzione istituzionale. Lamezia non può scontare, insomma, le conseguenze di scelte della vecchia politica che ci hanno costretto all’angolo, a subire ancora la gestione commissariale del municipio, lo smantellamento della sanità pubblica, l’inadeguatezza nei trasporti e pesanti limitazioni allo sviluppo delle imprese, perfino per spiccioli segnalate al Crif e alla Centrale rischi della Banca d’Italia.

Garantisco il mio impegno quotidiano perché a Lamezia Terme ritorni intanto la democrazia, cioè la partecipazione del popolo alle scelte amministrative, con gli strumenti e le modalità che ho già più volte proposto. Occorre rinvigorire le norme statutarie per restituire un ruolo propulsivo alla società civile. Inoltre bisogna coinvolgere al massimo i cittadini nella stesura del Psc.

Lamezia, e lo ribadirò alla terna commissariale, deve ritrovare la sua identità. Per questo anche lo svolgimento delle feste religiose non può risentire di difficoltà burocratiche derivanti da errori del passato e responsabilità di cui la comunità non ha colpa.

Dobbiamo ricuperare spazi di confronto per costruire insieme una Lamezia più coesa, moderna e solidale. Possiamo farlo promuovendo un rilancio vero delle attività di crescita collettiva, perché, come ha giustamente riassunto Grandinetti, che per anni ha diffuso cultura, «i teatri sono nostri, gli impianti sportivi sono nostri».

Ciò importa un cambio di mentalità e l’apertura a un orizzonte più ampio. Lamezia può diventare un laboratorio di produzione e attrazione culturale per l’intera Calabria e il Mezzogiorno, un esempio da imitare. Dobbiamo crederci e non fermarci: la sfida è ardua, ma è alla nostra portata.

“Cultura” significa in primo luogo progetti e modelli di sviluppo democratico, economico, politico e sociale, per i quali servono intelligenze, talenti e molta volontà.

Sono a disposizione dei miei concittadini per avviare un percorso di discussione sulle priorità del territorio, pronto a portarne le istanze in tutte le sedi istituzionali, come sto facendo dal 5 marzo scorso.